La Social Economy Mission di SPACE-NEST si è tenuta il 12 e 13 novembre in Val di Scalve, con stakeholder da Italia, Spagna e Slovenia. Dopo tre visite studio a buone pratiche di rigenerazione nelle aree montane bergamasche, la seconda giornata è stata dedicata a un workshop di Design Thinking focalizzato su idee e strategie per il futuro del territorio.
Il 12 e 13 novembre la Val di Scalve (Bergamo) ha ospitato la Social Economy Mission, organizzata dalla Provincia di Bergamo e da LE2C nell’ambito del progetto europeo SPACE-NEST.
Un appuntamento che ha riunito stakeholder provenienti da Italia, Spagna e Slovenia, creando un vero e proprio laboratorio internazionale dedicato alla valorizzazione dei territori montani e allo sviluppo dell’economia sociale e sostenibile.
Questa iniziativa ha rappresentato un’occasione preziosa per condividere conoscenze, confrontarsi su buone pratiche già in atto e rafforzare le relazioni. Un momento di dialogo ma anche di visione, con l’obiettivo di immaginare insieme nuove traiettorie di crescita per le comunità locali.
GUARDA IL VIDEO DI RECAP DELLE ATTIVITÀ
12 novembre: tre visite studio nel cuore delle aree rurali e montane bergamasche
La prima giornata è stata dedicata all’esplorazione di tre esperienze emblematiche del territorio, tutte accomunate dal riuso di edifici e spazi abbandonati per finalità turistiche, sociali e di tutela del paesaggio.
Le visite hanno riguardato:
-
Caso Studio 1 – Dossena: un progetto promosso dal Comune insieme alla Cooperativa di Comunità I Raìs, volto a valorizzare risorse locali e patrimonio dismesso.
-
Caso Studio 2 – Contatto & Cooperativa La Bonne Semence: un’iniziativa di economia sociale che mette al centro inclusione, servizi e nuove opportunità per la comunità.
-
Caso Studio 3 – Contrada Bricconi: un progetto imprenditoriale che unisce agricoltura di montagna, ospitalità e rigenerazione di un’intera contrada storica.
Questi esempi concreti hanno offerto una panoramica ricca e diversificata su come gli spazi sottoutilizzati possano trasformarsi in motori di sviluppo sostenibile, rafforzando identità, attrattività e benessere locale.
13 novembre: un workshop immersivo di Design Thinking in Val di Scalve
La seconda giornata è stata interamente dedicata a un workshop di Design Thinking, ospitato nella cornice unica della Val di Scalve.
Partendo dagli spunti emersi durante il focus group con gli stakeholder locali – organizzato lo scorso aprile sempre in valle – partner di progetto e partecipanti esterni hanno lavorato fianco a fianco per:
-
esplorare bisogni e potenzialità del territorio,
-
discutere visioni e approcci possibili,
-
co-creare progetti e ipotesi di business plan orientati al riuso di siti dismessi e alla valorizzazione delle risorse montane.
Dalle esplorazioni sul campo alle idee progettuali: quattro concept per il futuro della valle
Le attività sul territorio hanno rappresentato il punto di partenza per osservare da vicino alcuni luoghi chiave della Val di Scalve, analizzandone caratteristiche, potenzialità e criticità.
Ad Azzone, il gruppo ha esplorato la piazza del paese e la "Casa sulla Roccia", un edificio abbandonato dal forte valore simbolico e storico. Entrambi gli spazi sono emersi come occasioni strategiche per riconnettere persone, patrimonio e paesaggio attraverso nuovi servizi di economia sociale e culturale.
A Schilpario, invece, i partecipanti hanno visitato un’ex scuola e un secondo immobile centrale, due luoghi ricchi di potenziale per ospitare funzioni culturali, formative e comunitarie.
Sulla base di queste osservazioni, il workshop ha portato alla co-progettazione di quattro concept innovativi, concepiti come motori di rigenerazione culturale, sociale ed economica per la valle:
-
La Casa nella Roccia – Ventaglio Route: un’idea che riposiziona la celebre “Casa nella roccia” di Dezzo (Azzone) come porta d’accesso al sistema valle, integrando un’area museale, un punto informativo per il turismo e un nuovo percorso inter-vallivo che collega industrie locali, siti culturali e nuove forme di imprenditorialità.
-
Scalve Valley Mountain Hub: la trasformazione di una grande casa abbandonata in un centro circolare e multifunzionale con laboratorio di upcycling e design, servizi per la formazione in ambiente montano, coworking alpino e residenze per artisti e designer. Un ecosistema produttivo radicato nella sostenibilità e nella cultura locale.
-
Bridge Future–Past: una proposta che mette in relazione due edifici collegati simbolicamente da un ponte tra passato e futuro. La Casa nella Roccia diventerebbe un centro dedicato all’interpretazione storica del territorio, mentre l’edificio adiacente ospiterebbe un laboratorio di innovazione rurale e spazi flessibili per la comunità.
-
The House Within the House: una visione che reinterpreta l’edificio di Schilpario come hub comunitario, con laboratori culinari al piano terra e residenze temporanee per formatori, ricercatori e operatori culturali ai piani superiori. Il tutto integrato da una “data house” che monitora attività e impatti, favorendo una rigenerazione consapevole e duratura.
La Social Economy Mission non si è limitata a mettere in rete esperienze, ma ha contribuito ad alimentare uno sguardo proattivo sul futuro delle aree montane, stimolando nuove collaborazioni e aprendo la strada allo sviluppo di progettualità condivise. Un passo importante nel percorso di SPACE-NEST e un esempio di come la cooperazione internazionale possa trasformarsi in energia positiva per i territori.
Scopri di più sul progetto: www.energycluster.it/space-nest.




English